La gestione degli impatti sulle catene di fornitura per gli ESG

I principi ESG mettono in luce il rapporto tra rischi e impatti delle catene di fornitura e delle filiere in cui operano le aziende.

Riprendendo un contributo di Giacomo Dalseno, gli ESG mettono in luce diversi impatti per le aziende derivanti dalla gestione della catena di fornitura:

🧿Quali sono gli impatti possibili sulle aziende:

1. Interruzione del flusso di materiali:
Problemi con i fornitori possono interrompere il flusso di produzione, causando ritardi e deficit di produzione.

2. Impatto sui tempi di consegna:
Ritardi nella consegna delle materie prime o dei prodotti finiti possono incidere negativamente sulla logistica aziendale e sulla soddisfazione dei clienti.

3. Gestione finanziaria del fornitore:
Se i fornitori incontrano problemi finanziari, potrebbero non essere in grado di fornire materiali in tempo o mantenere una qualità costante, il che può causare problemi operativi per l’azienda.

4. Perdita di autorizzazioni ad operare:
Questioni di reputazione legate a pratiche non sostenibili o violazioni dei diritti umani possono compromettere la reputazione dell’azienda, mettendo a rischio la sua capacità di operare.

🧿Altri rischi interni che possono manifestarsi:

1. Cattiva gestione interna:
La mancanza di una gestione efficace delle relazioni con i fornitori può portare a problemi come scarsa qualità dei materiali, inefficienze operazionali e aumento dei costi.

2. Scarsa trasparenza:
Una scarsa visibilità sulla catena di fornitura, specialmente con fornitori di sub-tier, può nascondere rischi significativi come l’uso di manodopera non etica o pratiche ambientali dannose.

3. Competenze inadeguate:
Se il personale incaricato della gestione dei rischi ESG non è adeguatamente formato o non ha le competenze necessarie, le politiche ESG potrebbero non essere implementate correttamente.

4. Conflitti tra reparti: Se gli obiettivi di sostenibilità non sono allineati con quelli di procurement, potrebbero esserci conflitti che rendono difficoltosa l’implementazione delle pratiche ESG.

🧿Cause dell’interruzione del flusso di materiali:

1. Disastri naturali:
Inondazioni, terremoti o altri disastri possono distruggere infrastrutture critiche e interrompere le catene di fornitura.

2. Problemi politici o legali:
Sanzioni, guerre, instabilità politica o cambiamenti normativi possono impedire ai fornitori di operare normalmente.

3. Problemi finanziari del fornitore:
Se un fornitore entra in bancarotta o affronta difficoltà finanziarie, potrebbe non essere in grado di fornire materiali tempestivamente.

4. Problemi qualitativi:
Se i materiali forniti non rispettano gli standard qualitativi richiesti, potrebbero essere rifiutati, causando interruzioni nel flusso di materiali.

5. Incidenti operativi:
Incidenti come incendi, esplosioni o guasti alle attrezzature possono interrompere la produzione e quindi il flusso di materiali.

L’importanza di gestire i rischi ESG nella catena di fornitura è di conseguenza cruciale per mitigare questi impatti e garantire una operatività aziendale continua e sostenibile.

Occorre quindi partire da una mappatura dei rischi sistematica e organica, da aggiornare nel tempo.

CSDDD approvata dal Parlamento Europeo

Parlamento Europeo approva la direttiva CSDDD
Parlamento Europeo approva la direttiva CSDDD

Il Parlamento Europeo ha approvato, innalzando le soglie di applicabilità, la Direttiva sulla Due Diligence di Sostenibilità (CSDD). Le norme UE richiedono alle imprese europee di sottoporre ad audit i propri fornitori lungo l’intera catena di approvvigionamento globale, comprese tutte le relazioni commerciali dirette e indirette. Nel processo sono coinvolte anche le piccole e medie imprese, in quanto le grandi aziende indurranno anche le PMI al rispetto dei requisiti di due diligence nell’ambito ESG.

Obiettivo della direttiva è prevenire gli impatti negativi delle attività aziendali sui diritti umani, del lavoratore e dell’ambiente.